Edificato in epoca medioevale nelle adiacenze della chiesa di Santa Maria delle Bocche, il palazzo passò nel 1471 dal notaio Rinaldo Mezzaprile alla famiglia Ariosto, assieme all’edificio contiguo (la Magna Domus dell’illustre casata), al quale è unito da un cavalcavia in vicolo del Granchio. Nel 1484 l’edificio divenne proprietà del canonico Brunoro Ariosto: è verosimilmente di quest’epoca il monogramma cristologico collocato sulla facciata, a ricordo della predicazione in Ferrara di San Bernardino da Siena, che lo adottò come proprio emblema. Il portale in marmo con archivolto e mensola a chiave può essere fatto risalire al Cinquecento.
Mentre Brunoro era canonico a Rovigo, nel palazzo si stabilì il fratello Nicolò, dal quale nacque il celeberrimo Ludovico, allora decenne. In questo edificio, il futuro autore dell’Orlando Furioso studiò con il precettore, Domenico Catabene di Argenta, e probabilmente vi compose le prime poesie e alcuni acerbi testi teatrali. Alla morte del padre, il grande poeta abbandonò Ferrara per recarsi a Canossa in qualità di capitano della Rocca, anche se ritornò più volte a vivere in queste stanze, sino a quando acquistò la casa in contrada del Mirasole. Nella casa di via Giuoco del Pallone 31, di cui divenne in seguito l’unico proprietario, Ludovico scrisse ampi brani della prima versione dell’Orlando Furioso, edita nel 1516.
Dopo gli Ariosto, il palazzo divenne della nobile famiglia Canani e, via via, dei Federici, dei Righetti, degli Agnoletti, finché nel XIX secolo fu acquistato dal paesaggista e critico d’arte Ferdinando Ughi. Questi lo vendette al pittore Oreste Buzzi nel 1913, il quale era tornato dal Brasile fornito di cospicue risorse economiche, dopo aver lavorato anche per il presidente della Repubblica. Alla morte di Buzzi, avvenuta nel 1943, il figlio Ugo cedette la casa ai Cavallini, genitori di Bruno (padre di Eleonora Cavallini), Rina e Romana (madre di Mario, Giovanni, Bruno e Anna Verdi). Rina Cavallini sposò Giuseppe Sgarbi e concepì Vittorio Sgarbi ed Elisabetta Sgarbi.
Di gusto rinascimentale è il prospetto, di squisito taglio esornativo legato alla tradizione del “cotto” ferrarese. L’antico portico al pianterreno venne tamponato durante il XVI secolo, mentre la facciata fu sopraelevata dopo l’acquisto da parte di Buzzi su progetto del medesimo, che si preoccupò intelligentemente di mantenere l’unità stilistica con il piano nobile e lo decorò personalmente con raffinate tempere di gusto tardo-liberty e art déco, sia nei soffitti che sulle pareti. All’epoca in cui Oreste Buzzi comprò la casa, permaneva al pianterreno uno stanzone (allora rivendita di legno e carbone) dove, secondo la tradizione, Ludovico Ariosto metteva in scena le proprie commedie davanti ai famigliari, a mo’ di anteprima.
Casa Uno - Elisabetta
Piano Superiore - 145 mq
Vista giardino e volto medioevale di Vicolo del Granchio
Composizione
Ampio soggiorno e salotto
Cucina abitabile
2 Camere matrimoniali
1 Camera singola
2 stanze da bagno
Climatizzatore.
Due televisioni
Casa Due - Vittorio
Piano di Mezzo - 145 mq
Vista giardino e volto medioevale di Vicolo del Granchio
Composizione
Ampio soggiorno e salotto
Cucina abitabile
Sala studio
2 Camere Matrimoniali
2 stanze da bagno
Climatizzatore.
Due televisioni
Casa Tre - Caterina
Piano Primo - 70 mq
Vista giardini interni e volto medioevale di Vicolo del Granchio
Composizione
Soggiorno e salotto
1 Camera matrimoniale
Saletta studio
Cucina
1 stanza da bagno
Climatizzatore.
Due televisioni
Casa Quattro - Giuseppe
Piano Primo - 70 mq
Vista giardini interni e vista terrazzo
Composizione
Soggiorno e salotto
2 Camere matrimoniali
Cucina
1 stanza da bagno
Climatizzatore.
Due televisioni
L'attuale arredamento degli appartamenti si è ispirato all'idea di valorizzare
alcune voci singolari dell'arte figurativa italiana: artisti contemporanei come
Claudio Parmiggiani, Piero Guccione,
Gianfranco
Ferroni
e Tullio Pericoli, artisti particolari come
il pittore Antonio Stagnoli e il designer Giuseppe Rivadossi,
che ha disegnato appositamente per le Case La panchina degli sposi e
dodici
cavalletti per le future mostre d’arte
. Infine, gli esperimenti figurativi
di scrittori, come la variazione sul tema delle biciclette di
Diego
Marani
.
Tutte queste opere sono visibili negli appartamenti del secondo piano e del piano
superiore, accanto ai mobili d'epoca che infondono al luogo il fascino di molte
epoche in un contesto urbano di intatto sapore medioevale.
Al piano terra al civico 33 di via Giuoco del Pallone è presente la reception
Giuseppe con la possibilità di usufruire di un servizio
accoglienza che consente di sperimentare le fantastiche tisane
e bagni schiuma della Farmacia Storica Sgarbi
e di prendere in visione e/o acquistare DVD e libri.
Il Corriere della Sera
13 gennaio 2011
Il Resto del Carlino
14 gennaio 2011
Il Sole 24 Ore
14 gennaio 2011
La Stampa
14 gennaio 2011
La Nuova Ferrara
14 gennaio 2011
La Nuova Ferrara
16 gennaio 2011
Il Giornale
16 gennaio 2011
Corriere di Bologna
16 gennaio 2011
QN - Quotidiano Nazionale
16 gennaio 2011
Oggi
Giornale di Brescia
20 gennaio 2011
Brescia Oggi
20 gennaio 2011
Il Sole 24 Ore - Nòva 24
27 gennaio 2011
Il Secolo XIX
4 febbraio 2011
L'Unità
5 febbraio 2011
La Nuova Ferrara
7 febbraio 2011
Il Mondo
11 febbraio 2011
Corriere della Sera
16 febbraio 2011
La Nuova Ferrara
17 febbraio 2011
Ville e Giardini
marzo 2011
Partiamo
aprile 2011
Il Giornale dell'Arte
Venerdì di Repubblica
gennaio 2012
Panorama Travel
gennaio 2012
casa Elisabetta
da 160 euro per una/due persone a 300 euro per cinque persone (periodo dal 20 dicembre al 9 gennaio: 250 euro); caratteristiche della
casa: due camere letto matrimoniali e una camera singola; due stanze da bagno; la
casa Elisabetta ha all'interno
un grande affresco raffigurante un
bosco e l'arte della scrittura
nel soggiorno principale, un'ampia cucina
abitabile, uno studio e un lungo corridoio biblioteca.
casa Vittorio
da 135 euro per una/due persone a 250 euro per quattro persone (periodo dal 20 dicembre al 9 gennaio: 210 euro); caratteristiche
della casa: un'ampia camera matrimoniale con vista giardino interno,
una camera con letto a una piazza a e mezzo, una stanza da bagno; ampio soggiorno
con quadri d’epoca, studiolo, grande cucina sul vicolo medievale del Granchio..
casa Caterina
95 euro per una/due persone (periodo dal 20 dicembre al 9 gennaio: 130 euro). Caratteristiche della casa: una camera matrimoniale
, un soggiorno con vista sulla chiesa Di San Gregorio, uno studio
con mobili seicenteschi, una stanza da bagno. Affreschi di Antonio Stagnoli
in camera da letto e soggiorno
casa Giuseppe
da 115 euro per una/due persone a 140 euro per tre persone (periodo dal 20 dicembre al 9 gennaio: 165 euro); piano primo - 70 mq;
vista giardini interni e vista terrazzo; composizione: Soggiorno
e salotto - 2 Camere matrimoniali - Cucina - 1 stanza da bagno
ANIMALI DOMESTICI
Nessun animale domestico è ammesso negli appartamenti.
TASSA DI SOGGIORNO
Il contributo viene applicato a decorrere dal 1° giugno 2013 ed è dovuto
da chi soggiorna nelle strutture ricettive presenti nel territorio della città
di Ferrara (€ 1,50 per ogni persona adulta per massimo 5 giorni).
SERVIZI
Noleggio biciclette 5 euro al giorno.
Parcheggio auto custodito 5 euro al giorno.
Seggioloni e culle a disposizione a richiesta
PRENOTAZIONI
Le prenotazioni per le Case Cavallini-Sgarbi inferiori alla durata di una settimana,
devono eventualmente essere disdette non oltre le 48 ore. In caso contrario, verrà
addebitato l'intero importo della durata del soggiorno prenotato.
Per prenotazioni superiori alla settimana, sino a un mese, nel caso di contrattempi
che costringano gli ospiti a interrompere il soggiorno, si ricorda che verrà
loro addebitato l'intero importo, come da prenotazione relativa.
CHECK-OUT
Check-out fino alle ore 11.00 dell’ultimo giorno di permanenza.
RESPONSABILITÀ PER DANNI EVENTUALI
Per ogni danno dovuto all’incuria arrecato agli appartamenti, ai mobili e
agli oggetti presenti, gli ospiti saranno ritenuti responsabili e si faranno quindi
carico delle spese di riparazione.
PULIZIA DEGLI APPARTAMENTI GIORNALIERA
Durante il soggiorno la pulizia giornaliera degli appartamenti è compresa nel prezzo.
Agli ospiti delle Case Cavallini-Sgarbi verranno offerte condizioni particolarmente
vantaggiose presso:
la Boutique Alberto Biani, Via della Luna 20, tel. 0532.205040
il Concept-Store Sabai-Sabai, Piazza Sacrati 28, tel. 0532.243386
il Ristorante Max, Piazza della Repubblica 16, tel. 0532.209309
La Farmacia Storica Sgarbi di Ro Ferrarese è classificata “di antico
diritto”, poiché la sua istituzione risulta anteriore all’ordinamento
degli Stati Pontifici promulgato il 15 novembre 1837. Tuttavia le prime notizie
certe risalgono al 14 giugno 1852 e compaiono in una scrittura privata con la quale
Luigi Mantovani e i fratelli Ippolito e Giovanni cedono il diritto di farmacia,
esercitato nella località di Zocca, ad Alessandro Mari per la somma di “romani
metallici scudi cinquecento”. Dopo il pagamento della cifra pattuita, il 19
luglio del medesimo anno, il nuovo titolare chiede alla Magistratura della Comunità
di Copparo l’autorizzazione a trasferire il negozio e il laboratorio a Ro.
Alla morte di Mari, avvenuta l’11 febbraio 1868, la farmacia viene ereditata
dalla consorte, Felicissima Boccafolli, la quale ne affida la gestione al dottor
Stanislao Schiavo, che sposerà qualche anno più tardi. Alla scomparsa
della donna, il 31 ottobre 1897, l’attività entra in possesso di Francesco
e Ilda Schiavo, figli di Stanislao.
Nel 1940, la farmacia appartiene ad Alda Scutellari che, il 2 marzo, la cede al
marito Alessandro Guglielmini. È da questi che, tredici anni più tardi,
il 4 novembre 1953, Giuseppe Sgarbi e Rina Cavallini – genitori di Vittorio
Sgarbi ed Elisabetta Sgarbi, che si laurea in farmacia, nonostante i suoi interessi
letterari – acquistano il diritto di farmacia, insieme “agli arredi,
agli scaffali, ai banchi, agli stigli e all’altro mobilio” presenti
“nel negozio annesso alla casa prospiciente la Piazza Umberto I di Ro Ferrarese”.
Rispetto a quel giorno, pressoché nulla è mutato all’interno
della Farmacia Storica Sgarbi, e la persona che ne varca la soglia e incontra le
dottoresse Elisa e Silvia Sgarbi si ritrova quasi magicamente proiettata all’inizio
del Novecento, circondata dai profili sinuosi dell’Art Nouveau e del Liberty
Floreale che trasformano le vetrine, il bancone, gli specchi e il lampadario in
autentiche opere d’arte.
Appartamento Elisabetta: Tullio Pericoli
Tullio Pericoli, pittore e disegnatore, è nato a Colli del Tronto nelle Marche
e dal 1961 vive a Milano. Espone in numerose gallerie e musei italiani ed esteri
e pubblica i suoi disegni sui più importanti quotidiani e periodici internazionali.
La sua recente attività di scenografo l'ha portato a lavorare per l'Opernhaus
di Zurigo, il Teatro Studio e il Teatro alla Scala di Milano. Tra i suoi libri Ritratti
arbitrari (1990), Attraverso il disegno (1991), Colti nel segno (1995), Terre (2000),
Nature (2002), I ritratti (2002) e Otto scrittori (2003).
Appartamento Vittorio: Wainer Vaccari
Wainer Vaccari è nato l’8 dicembre 1949 a Modena dove vive e lavora.
Trascorre la sua infanzia nella Svizzera tedesca dove conosce direttamente la pittura
nordica. In seguito ad una mostra sulla Nuova Oggettività , tenutasi a Modena,
elabora un linguaggio pittorico legato al realismo analitico del movimento tedesco.
La sua tecnica pittorica raffinatissima incrementa l'atmosfera misteriosa, ma anche
maestosa, dove sono inseriti i suoi personaggi “lunatici”. Comincia
ad esporre nel 1970. Dagli anni ’90 incrementa la sua attività espositiva
all'estero, nel 1994 è allestita una grande mostra, dove sono presenti anche
due sculture, presso la Galleria Civica di Modena; nel medesimo anno è allestita
una grande mostra che sarà presente inizialmente in Danimarca, poi in Germania,
quindi in Olanda ed infine in Belgio.
Appartamento Caterina: Antonio Stagnoli
Nasce a Bagolino, in provincia di Brescia. Vive e lavora tra Brescia e Bagolino,
alternando le suggestive visioni che dal suo studio bresciano si aprono sulla parte
più antica della città alle genuine immagini montane della natìa
Valle Sabbia. È autore di quadri a olio, incisioni, pastelli e chine. Di
lui hanno scritto tra gli altri Alfredo Bonomi, Piero Borghini, Gianfranco Bruno,
Mario De Micheli, Chiara Gatti, enrico ghezzi, Franco Loi, Franco Marcoaldi, Dario
Micacchi, Domenico Montalto, Mario Pancera, Elisabetta Sgarbi, Vittorio Sgarbi,
Roberto Tassi, Lorenza Trucchi.
Appartamento Giuseppe: Vanni Cuoghi
Vanni Cuoghi nasce a Genova nel 1966. La sua pittura rappresenta personaggi che
paiono usciti da un libro di illustrazioni per l'infanzia, a cui , però,
sembrano aver levato il lieto fine. Ha partecipato a numerose mostre in Italia e
all' estero tra cui si ricorda nel 2008 "Maestri di Brera" presso il Liu-Haisu
Museum di Shangai e la Biennale di San Pietroburgo. Nel 2009 partecipa , con il
gruppo Italian Newbrow alla Biennale di Praga a cura di Giancarlo Politi e Ivan
Quaroni. A New York partecipa, nel 2010, a "Il Nuovo Profilo Italiano"
presso Scope Art Fair. Nel 2011 è presente alla 54 Biennale di Venezia presso
il Padiglione Italia a cura di Vittorio Sgarbi.
Corridoio tra l’appartamento Giuseppe e l’appartamento Caterina: Angelo
Davoli
Angelo Davoli, 1960, Reggio Emilia. Mostre recenti: nel 2001 Industrial Landscapes,
Musei di Reggio Emilia; nel 2002 gall. Hof&Huyser di Amsterdam ed Annovi di Sassuolo
a cura di A. Riva; Surrealismo Padano, Palazzo Gotico di Piacenza e Museo Rivoltella
di Trieste a cura di V. Sgarbi.
Nel 2004 Sky-line, S. Mattia, Bologna a cura di M. Paderni; Quadriennale di Roma,
sezione a cura di B. Buscaroli; vince la 55° ed. del Premio Michetti. Nel 2007
le collettive a cura di V.Sgarbi a Milanoal PAC e La pittura degli ultimi 40 anni
a Palazzo Reale.
Davoli ha curato le scenografie per Aterballetto: nel 2007 per InCanto e nel 2009
scene e video per Certe Notti, coreografie di M. Bigonzetti, musica di L. Ligabue.
Nel 2009 alla First Gallery di Roma con Cantiere Morini work in progress che porterà
nel 2010 a Palazzo Casotti Reggio Emilia, testo di Marc Augè ed alla gall.
Dieffe di Torino. Nel 2011 partecipa alla 54° Biennale di Venezia nel Padiglione
Italia all’Arsenale curata da V. Sgarbi.
Palazzo Schifanoia
Il simbolo stesso della potenza della famiglia degli Estensi e un corrispettivo
ideale del Palazzo della Ragione. Qui sopravvive la memoria dei più grandi
pittori ferraresi, tra i quali spicca Francesco del Cossa. E a ognuno si impone
il grande portale marmoreo, sovrastato dai simboli della famiglia.
Museo del Duomo
Non si può pensare a questo museo, di via San Romano, senza andare con la
mente alle ante dell’organo della cattedrale, con i capolavori di Cosmè
Tura: San Giorgio e la principessa ma soprattutto l’Annunciazione: un gioiello
anche dal punto di vista della prospettiva. Una perfetta geometria che fissa le
due figure, dell’Angelo e della Vergine, in una corrispondenza esatta, quella
fra il divino e l’umano.
Casa di Antonioni
Di Michelangelo Antonioni si potrebbe parlare per ore, giorni, come è ovvio.
Basti dire qui che è stato forse l’unico regista italiano a raccontare
storie che dicono la vita in tutti i suoi silenzi, spazi vuoti. Molta arte e fotografia
di oggi non sarebbero neppure concepibili senza un richiamo specifico a lui.
Casa di Biagio Rossetti
Situata in via XX Settembre 152, antica via della Ghiara, la casa dell’architetto
per antonomasia di Ferrara, Biagio Rossetti, è ora il primo museo italiano
di architettura. Chi vi transita nota subito le finestre binate e le decorazioni
in cotto. E l’impressione è quasi di raccoglimento, forse dovuto alla
struttura binaria. Una casa “familiare”, che suscita l’idea dell’intimità
e della compostezza.
Palazzo dei Diamanti
Corso Ercole I d’Este è anche la via di questo palazzo, caratterizzato
dal celebre bugnato esterno di marmo bianco, le cui punte, orientate in modo diverso
per catturare la luce al meglio, danno al tutto l’aspetto di una fortificazione
borgesiana, se così si può dire di un capolavoro rinascimentale.
La via piu' bella d'Europa: corso Ercole I d'Este
Un intreccio di case aristocratiche e di giardini per la via più sontuosa
di Ferrara. La via dei poeti, dove andava a passeggiare Giorgio Bassani, immergendosi
in un passato forse inconsolabile.
Cimitero Ebraico
Questo è uno di quei luoghi che la storia intesse assieme alla letteratura,
complice una indicibile nostalgia, che coglie chiunque. La lapide di Giorgio Bassani,
realizzata da Arnaldo Pomodoro, sta poi lì a ricordarci che grazie al “Giardino
dei Finzi Contini” un’aura speciale circonda questo reperto del passato
rendendolo vivo, carico di storia e di tutte le “storie” che uomini
come Bassani hanno costruito, e che fanno risplendere la memoria dei ferraresi e
anche di chi non lo è ma li ha amati nelle parole della grande narrativa
italiana del Novecento.
Certosa / Cimitero Cattolico
La Certosa, con la Chiesa di San Cristoforo, è un luogo da visitare magari
in bicicletta, per apprezzare l’atmosfera da giardino, così diversa
da quella che gravita intorno al cimitero ebraico. Qui riposa Michelangelo Antonioni,
ma anche De Pisis, e le lapidi ottocentesche s’impongono allo sguardo non
meno di quelle del Monumentale di Milano.
Castello Estense
Il Castello è del Trecento, e in quanto tale una fortezza tardo-medioevale;
ma poi, le balconate di marmo ci introducono alla vita rinascimentale, allo sfarzo
della corte ducale, testimoniato anche dai dipinti della scuola dei Filippi. Insomma,
non un castello “di guerra”, ma una residenza che ammalia per le fantasie
che richiama con le sue tracce di un lusso perduto.
Il compianto di Guido Mazzoni alla chiesa del Gesù in via dei Borgoleoni
Il Compianto di Guido Mazzoni ha attirato la mia attenzione insieme alle altre opere
dello stesso autore e di altri grandi scultori come Niccolò dell’Arca.
Di tutte ho esplorato le forme nel mio film “Il pianto della statua”,
edito da Bompiani. Sono opere che appartengono al dominio dell’arte e al tempo
stesso della fede, rivissuta con un realismo che incute soggezione e desta stupore
continuo.Contemplare questi capolavori è una vera avventura dello spirito.
La via dei Duelli, che è la più stretta via della città
Non bisogna essere necessariamente a Napoli per incontrare una via stretta. A Ferrara
c’è il vicolo dei Duelli, che è strettissimo, un pertugio da
elfi o gnomi. E’ bello andarci per riflettere sotto costrizione ideale di
uno spazio compresso.
Sant'Antonio in Polesine
Questo monastero di clausura di monache benedettine va segnalato non solo per la
sua bellezza, ma anche per l’affresco che vi si trova, del XIV secolo: raffigura
Cristo che sale una scala a pioli verso la croce. Simbolo della volontà di
offrirsi come agnello sacrificale. E’ un’opera d’arte unica, potente
nella sua semplicità compositiva.
Visita alla
Fondazione Cavallini Sgarbi
- Ro Ferrarese 4000 opere raccolte dal critico Vittorio
Sgarbi
E’ possibile visitare anche l’antica Farmacia Storica con arredi Liberty
floreali annessa alla Fondazione Cavallini Sgarbi La Farmacia Storica Sgarbi di
Ro Ferrarese è classificata “di antico diritto”, poiché
la sua istituzione risulta anteriore all’ordinamento degli Stati Pontifici
promulgato il 15 novembre 1837. Tuttavia le prime notizie certe risalgono al 14
giugno 1852 e compaiono in una scrittura privata con la quale Luigi Mantovani e
i fratelli Ippolito e Giovanni cedono il diritto di farmacia, esercitato nella località
di Zocca, ad Alessandro Mari per la somma di “romani metallici scudi cinquecento”.’
Gita sul Po - a bordo della Nena
Tempo: due ore circa. Partenza dalla Darsena di San Paolo di Ferrara, e avanti attraverso
il Po Grande fino a Ro Ferrarese. Questo è il percorso compiuto dal battello
fluviale Nena. Meglio che essere a New Orleans: un sogno a occhi aperti lungo le
terre e le acque ferraresi.
La tenuta privata di Zenzalino (tra Ro e Copparo), dove e' stato allenato il
mitico cavallo Varenne.
E’ un luogo davvero meraviglioso, una lunga strada bianca tutta alberata con
pioppi altissimi, e con poche case che costituiscono un piccolo villaggio a sé
stante. Ma anche un luogo della memoria, se si pensa che la tradizione ippica celebra
questo come il sito per eccellenza degli amateurs di Varenne, il cavallo mitico,
anzi, bisogna forse dire “ariostesco”.
Tresigallo - una citta' razionalista, fondata da Edmondo Rossoni negli anni
'30.
E’ un paese fuori dal comune: le strade dritte e le piazze tonde, l’ipnotico
disegno geometrico dei viali piastrellati, i portici illuminati dal sole, l’impercettibile
senso del sacro di cui ogni cosa è permeata, le pedalate felici in bicicletta
nel silenzio della campagna. E infine, la consapevolezza che finché le ruote
della bicicletta girano, si è salvi, e ancora detentori di un segreto, quello
di un mondo antico in cui si radica un altrettanto antico orgoglio.
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GIUSEPPE SGARBI, via Giuoco del Pallone 31, 44121 Ferrara, info@lecasecavallinisgarbi.eu
Ultima modifica: 3 Giugno 2015